Autocertificazione per malattie brevi, una mozione al Senato

Rendere più responsabili i cittadini e sollevare i medici da alcune responsabilità. Sono questi gli obiettivi di una mozione presentata in Senato, e che presto potrebbe trasformarsi in un decreto legge ad hoc, per far sì che i lavoratori certifichino la propria malattia, se inferiore ai tre giorni, direttamente all'Inps.

“L'obiettivo della mozione depositata a Palazzo Madama – spiega Maurizio Romani del Gruppo Misto, primo firmatario – non è quello di aiutare fannulloni e furbi, anzi, tutto il contrario. L'intento è quello di responsabilizzare i cittadini e far sì che i furbi, non avendo più il sostegno del certificato rilasciato dal proprio medico di base, vadano incontro alle conseguenze dei loro comportamenti illeciti".

Grazie all'autocertificazione per le assenze brevi, dunque, il medico non sarebbe più chiamato ad attestare in buona fede patologie su cui si possono sollevare obiezioni. Un certificato medico falso, infatti, può costare, al paziente e al medico, condanne di reclusione da uno a 5 anni e multe tra i 400 e i 1.600 euro.

Su queste pesanti conseguenze si era da tempo espresso anche l'Ordine dei Medici, chiedendo di eliminare l'automatismo tra la sentenza definitiva di condanna e la radiazione dall'albo, il licenziamento per giusta causa o la decadenza dalla convenzione con il Servizio sanitario nazionale, privilegiando invece un procedimento disciplinare che consentisse all'Ordine stesso di graduare l'applicazione della sanzione.

Il provvedimento potrebbe portare anche a un risparmio nelle casse dello stato: i medici di base, infatti, per tutelarsi, eviterebbero, il ricorso a esami inutili per indagare sui sintomi indicati dal paziente e di difficile verifica. “Proprio con il Ministero della Salute e della Giustizia – ha concluso Romani – abbiamo condiviso la necessità di trovare una soluzione a questo problema. Al momento il testo è stato depositato e incardinato al Senato. C'è però la possibilità che venga adottato dai due dicasteri e trasformato in un decreto legge”.

Chiara Semenzato
Giornalista - Collaboratrice Omceo Venezia

In allegato: il testo della mozione

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