Internet, il nuovo campo di battaglia tra Medici e Stregoni. di Giovanni Leoni

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04 OTT - Gentile direttore,
“Medici e Stregoni” non è solo il titolo di un libro di Nathan & Stengers, ma un secolare terreno di confronto fra le categorie dei medici e dei guaritori.
Anche ai nostri tempi, anno di grazia 2016, invocando il diritto di libera scelta del malato, vengono poste in diversi ambiti sullo stesso piano la scienza medica propriamente detta, le medicine non convenzionali scientificamente riconosciute e non, insieme ad autentici truffatori a vario titolo in un frullato mediatico, a volte mortale.
 
Sembra impossibile ma purtroppo è difficile per soggetti “semplici” discriminare tra buoni e cattivi, i mezzi di informazione sono gli stessi, ed a volte, per complicare le cose, persino tra i medici, si incontrano soggetti che mescolano verità e menzogne per carpire fiducia e soldi a persone deboli ed indifese.
 
Il movente, ovviamente l’interesse economico, nelle sue diverse visioni prospettiche. Del resto la medicina ufficiale usa gli stessi mezzi di comunicazione della vendita di un prodotto, televisione, giornali, internet, anche i truffatori sono del giro e sono molto abili.

Depositari di una innata capacità istrionica costruiscono su questa la loro fortuna.
 
Lo scopo perseguito dalla medicina, la cura del malato su base scientifica, validata e riproducibile non è sufficiente a volte a fare la differenza fra pratica razionale e pratica di ciarlatano; il ciarlatano è ormai colui che rivendica come prova della sua capacità le guarigioni e anche se non le ha le inventa e, così facendo, si riferisce a un modello di verità scientifica.
 
Secondo Stengers il ciarlatano non ha potuto essere squalificato nel tempo una volta per sempre: egli non profitta soltanto della credulità e dell’ignoranza; dal punto di vista della medicina moderna, egli è il correlato esatto dell’"effetto placebo" che perturba i rapporti tra una sostanza ed i suoi effetti curativi.
 
L’effetto “Placebo” o tradotto “Io piacerò“ si basa su un meccanismo psicosomatico.
Il sistema nervoso, in risposta al significato pieno di attese dato alla terapia placebica prescrittagli, induce modificazioni neurovegetative e produce una serie numerosa di endorfine, ormoni, mediatori, capaci di modificare la sua percezione del dolore, i suoi equilibri ormonali, la sua risposta cardiovascolare e la sua reazione immunitaria.
 
Negli studi clinici controllati un farmaco "nuovo" si confronta con il placebo per definirne l'efficacia specifica. Il dilemma etico è se sia corretto usare come confronto il placebo quando esistono già in commercio farmaci di efficacia documentata i quali potrebbero venire essi usati per il confronto con il farmaco nuovo.
 
L’atteggiamento etico e condicio sine qua non nell’utilizzo del placebo è che i soggetti avviati per sperimentazione ad un trattamento e divisi in due gruppi uno che riceve la terapia ed un gruppo di controllo che riceve il farmaco placebo abbiano dato un consenso specifico libero e adeguatamente informato.
La non erogazione di un trattamento efficace già disponibile non deve comportare comunque pericoli o conseguenze gravi. Appaino quindi determinanti per tale processo le varie forme ed effetti di suggestione e l’autosuggestione.
 
Per delle patologie con una rilevante componente psicosomatica (p. es. emicrania o insonnia) l'analisi di prove "in cieco", senza che il paziente sappia se assume una pastiglia con farmaco o vuota dimostrano un effetto placebo significativo, variabilità che in misura rilevante dipende (ma non solo) dalla patologia.
 
Quindi il principio vale entro limiti ben definiti e se si esce dalla Psicosomatica e di entra nell’Oncologia non esiste placebo per la cura di un tumore.
A volte invece valgono le suggestioni nella disperata ricerca di sopravvivere quando il destino pro-spettato della medicina ufficiale, in continuo miglioramento, ma non abilitata ai miracoli, non lascia più speranze di guarigione ma solo una terapia palliativa per il tempo di esistenza residuo.
 
Casi limite sono i decessi di pazienti anche giovani che potevano essere guarite dalla medicina reale, riportati con enfasi sulla stampa di recente che hanno intrapreso una via sbagliata. Soggetti e famiglie fragili che hanno abbandonato la medicina in senso proprio come chemioterapia, radioterapia e chirurgia per infilarsi in una strada senza uscita attirati da abili affabulatori.
 
Gli Ordini dei Medici scendono in campo e lo fanno con un sito – che partirà entro un paio di mesi – mirato ad informare, creando un filo diretto con specialisti ed esperti di fama.
L’obiettivo dunque, rileva la presidente Fnomceo Roberta Chersevani, ”è proprio potenziare l’informazione ai cittadini, tenendo sempre presente che il Codice deontologico medico ha regole ben precise: il medico, cioè, non può allontanarsi da posizioni validate scientificamente, pena la radiazione” http://www.secoloditalia.it/2016/09/medici-in-campo-contro-bufale-stregoni-ingannano-i-malati/
 
Da qui l’idea del portale, che sarà accessibile dal sito Fnomceo: "Ci sarà un comitato scientifico – chiarisce Il Segretario Fnomceo Luigi Conte – ed i cittadini potranno chiedere informazioni ma anche fare segnalazioni. Un aspetto importante quest’ultimo perchè, spesso, gli Ordini vengono a conoscenza di comportamenti sanzionabili solo quando una tragedia si verifica ed è ormai tardi".
 
La Fnomceo ha inoltre già reso disponibile dal proprio sito, un motore di ricerca che permette da poche settimane per la prima volta l’accesso gratuito indistintamente per tutti i suoi 450.000 iscritti in attività e circa 50.000 pensionati a migliaia di riviste scientifiche internazionali per l’aggiornamento e l’autorevolezza degli unici veri professionisti della salute.
 
E’ stato deciso come investimento per la salute di tutti i cittadini previo un importante impegno economico che peraltro non grava sulle tasche dei contribuente ma è derivato dalla tassa di iscrizione annuale dovuto alla Federazione da tutti i medici e gli odontoiatri italiani, Internet, forum, social network i nuovi moderni campi di battaglia tra medici e stregoni, noi ci siamo. 
 
Dr. Giovanni Leoni
Presidente OMCeO Provincia di Venezia 

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