Bioetica in odontoiatria: un evento unico a gennaio a Venezia

Come si dovrebbe comportare l’odontoiatra in situazioni eticamente complesse? Quali strumenti ha a disposizione per affrontare le problematiche etiche che incontra nella sua quotidianità lavorativa? Così come per il medico, anche per l’odontoiatra si annovera tra gli obiettivi formativi specifici “la conoscenza delle nozioni di base della cura e dell’assistenza secondo i principi pedagogici,della psicologia, della sociologia e dell’etica”. Tutto questo apre scenari spesso non affrontati nel corso di laurea in particolare nel rapporto con il paziente.

In arrivo, allora, un convegno, il primo in Italia – in programma il 21 gennaio, organizzato dalla CAO veneziana in collaborazione con il Comitato Bioetico per la Pratica Clinica dell'Ulss 12 Veneziana – per sostanziare, anche con situazioni e casi pratici, come parlare di bioetica in odontoiatria non sia una questione formale, ma concreta nello svolgimento della professione. Basti pensare al consenso al trattamento odontoiatripco quando, al fine di ottenere una migliore funzione masticatoria, si debba affrontare il problema di una riduzione estetica.

La bocca, infatt,i ha una valenza che va al di là della funzione, coinvolgendo in prima persona il paziente nel suo rapportarsi con gli altri, nella stima di sé, nei rapporti affettivi e lavorativi. Esiste il rischio che un tecnicismo esasperato alteri gli equilibri etici tra odontoiatra e paziente?

Un altro aspetto spesso non inquadrato sotto tale visione è il dolore. Tant’è che nell’immaginario collettivo ancora oggi la figura del dentista è associata ad ansia, a blocchi psicologici invalicabili, che se non gestiti adeguatamente portano a situazioni di grave disagio psichico oltreché fisico.
Molto spesso la bocca rileva anche aspetti più intimi e riservati circa lo stile di vita del paziente, delle sua abitudini, di usi od abusi di farmaci o di altre sostanze, fino a sconfinare nell’ambito dei maltrattamenti. In questo senso la figura dell’odontoiatra ha una peculiarità, forse pari solo a quella del medico di famiglia – come ha ben spiegato la dottoressa Arianna Sandrin, giovane componente della CAO veneziana, durante il convegno di ottobre sulla violenza di genere – per cui si instaura fra medico e paziente un rapporto quasi familiare, duraturo nel tempo, che spesso coinvolge diverse generazioni dello stesso gruppo familiare. Così come il rapporto fiduciario impone anche ai pazienti dei “doveri”, utili al buon esito delle cure, che si basa sull’osservanza di precise regole.

Inoltre, come dovrebbe comportarsi il dentista con un paziente adulto che non può partecipare pienamente alle scelte terapeutiche che lo riguardano?
Argomento poi non trascurabile è il trattamento del minore, non solo per le questioni legate all’età del minore e quindi alla sua capacità di consenso, ma legate anche al nuovo status familiare, ai minori stranieri.

Questi alcuni dei temi che rientrano ogni giorno nella nostra pratica quotidiana e che necessitano di un’adeguata preparazione bioetica, al fine di migliorare la relazione con il paziente e quindi evitare contenziosi.
Facendo incontrare professionisti che si pongono delle domande e condividono uno spazio di confronto attorno ai problemi etici tipici della professione odontoiatrica, il convegno si propone di presentare alcune riflessioni e strumenti per supportare a livello etico gli odontoiatri nelle scelte professionali.

Giuliano Nicolin, Presidente CAO OMCeO Venezia
Giovanna Zanini, Presidente del Comitato Etico per la Pratica Clinica del Distretto Veneziano e del Distretto Dolo-Mirano dell'Ulss 3 Serenissima
Stefano Berto, Presidente ANDI Venezia

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In allegato la locandina dell'evento

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Segreteria OMCeO Ve
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