Discorso del Presidente - Giornata del medico e dell'odontoiatra 21 ottobre 2017

Autorità, cari Colleghi e Colleghe gentili Signore e Signori, questa e’ una giornata dedicata ai medici che compiono 50 anni di laurea ed ai giovani medici ed odontoiatri che iniziano un duro affascinante percorso pronunciando il giuramento professionale.

Col giuramento completeranno quanto previsto dall’ordinamento e dalle norme deontologiche ed entreranno a pieno titolo nella professione. La presenza dei giovani e dei colleghi anziani ha il significato del passaggio di testimone tra il passato e futuro della nostra professione. Una professione che ha la bella età di 2400 anni e che oggi come allora chiede a chi la pratica fedeltà a due discipline : quella della scienza e quella dell’etica.

Medico Chirurgo e Medico Odontoiatra provengono da corsi di laurea separati ma condividono gli stessi principi etici. Per questo le due professioni si fondono in un unico Ordine e sono unite dallo stesso codice deontologico e dallo stesso giuramento. Il Giuramento professionale, è l'asse portante della professione. I

l Codice Deontologico la carta costituzionale cui entrambi devono fare riferimento.

Oggi l’Ordine consegna alla comunità veneziana i nuovi medici ed i nuovi odontoiatri.

Per la Professione, questa, è l’occasione di richiamare chi ha l’onere delle decisioni al rispetto del mandato che la collettività ha loro affidato. L’impegno ad agire per garantire a tutti cure di qualità ed accessibili, indipendentemente dallo stato sociale e dalle disponibilità economiche. E’ un mandato sancito dall’articolo 32 della Costituzione. Per chi è medico è anche un obbligo Deontologico.

Il Sistema Sanitario Nazionale costruito nel recente passato è uno dei migliori al mondo ed ha fatto sì che l’ aspettativa di vita della nostra popolazione sia una delle più lunghe in assoluto Ha garantito cure a chi ne aveva bisogno, anche a chi, meno fortunato, è arrivato nel nostro paese abbandonando il suo perché vittima di guerre e persecuzioni. Questa conquista di civiltà rischia di non sopravvivere. La nostra sanità pubblica, che per anni è stata un modello di riferimento, rischia di perdere quelle caratteristiche che ne hanno fatto un esempio internazionale.

Una percentuale del Prodotto Interno Lordo il mitico PIL è dedicata al finanziamento della spesa sanitaria pubblica, deriva dai contributi e dalla tasse di tutti noi, cittadini e imprese. La spesa sanitaria prevista per il 2017 è di 114,138 miliardi con una incidenza sul Pil del 6,7% e un incremento dell'1,4% rispetto al 2016. Questa la previsione contenuta nel Documento di Economia e Finanza 2017 approvato dal Governo nell’aprile 2017 e trasmesso alle Camere. Nella classifica dei sistemi sanitari più costosi, è ben noto che gli USA occupano stabilmente da decenni la posizione più alta, con una spesa sanitaria che rappresenta il 16,4% del PIL e con una spesa sanitaria pro-capite di 8.713 dollari. I gradini più bassi del podio dei sistemi sanitari “ricchi” sono occupati da Svizzera (11,1% del PIL e 6,325 $ procapite) e Olanda (11,1% del PIL e 5,862 $ procapite). Questi i motivi degli alti costi : la frammentazione del sistema in una miriade di assicurazioni e di provider; l’uso, spesso inappropriato, di alte tecnologie; l’eccessiva enfasi riposta sulle specialità e lo scarso ricorso ai servizi di cure primarie; gli alti prezzi dei farmaci e le alte tariffe delle prestazioni sanitarie; gli esorbitanti costi delle attività amministrative; l’eccesso di morbosità nella popolazione USA (obesità, diabete, etc) Eppure il sistema americano,.basato sulle assicurazioni e sui loro interessi economici lasciava oltre 30 milioni di americani senza copertura sanitaria.

L’Obamacare nasce precisamente il 25 marzo del 2010, giorno in cui il presidente Obama firma finalmente la riforma sanitaria . Risultato : 32 milioni di cittadini in più vengono tutelati dal sistema sanitario; Le compagnie assicurative non hanno più la facoltà di negare assicurazioni a chi ha determinate patologie; Il numero di bancarotte personali si riduce; I cittadini hanno a disposizione maggiori incentivi fiscali per acquistare polizze sanitarie; I datori di lavoro con più di 50 dipendenti devono contribuire alle spese dei loro dipendenti (relative all’acquisto delle assicurazioni); La copertura del Medicaid - unico programma sanitario pubblico assieme a Medicare - viene ampliata. Ovviamente la riforma non è stata esente da critiche dato che molti hanno parlato di un aumento della spesa pubblica complessiva. Peraltro l’Obamacare al momento resiste agli attacchi del presidente Trump e i tentativi di abolizione della riforma non smettono di incontrare innumerevoli difficoltà. A maggio 2017 negli USA la Camera ha dato il via libera all’abolizione e alla sostituzione della riforma, ma soltanto due mesi dopo i repubblicani si sono opposti al nuovo testo e hanno mandato il presidente Trump su tutte le furie.

Al contrario in Italia abbiamo un SSN universalistico in cui tutti i cittadini sono uguali in caso di malattia, un sistema da preservare e difendere per l’interesse comune. In Italia il cittadino tipo abituato a vedere i lati negativi della sanità , non percepisce la fortuna di vivere con questo sistema di assistenza , pur con tutte le sue limitazioni e contraddizioni . Un SSN che forse non possiamo più permetterci, generoso come il sistema pensionistico italiano che ha creato deficit importanti nella sostenibilità a lungo temine. Un bilancio dello stato aggravato peraltro da un tasso di corruzione nazionale ed dall’evasione fiscale sistema negativo che non deve ripercuotersi sulla diminuzione della assistenza al cittadino con la scusa di migliorare la finanza pubblica . Nel considerare il bilancio dello stato occorre ricordare alcuni fattori non collegati alla spesa sanitaria, vittima sacrificale prescelta da molti governi, forse perchè più “aggredibile" “sul piano dei conti. Il Corruption Perceptions Index (CPI) dal 1995 misura la percezione della corruzione nel settore pubblico in diversi paesi di tutto il mondo L'Italia segna un miglioramento del suo CPI per il terzo anno consecutivo, raggiungendo quota 47 su 100. Una pagella che vale il 60esimo posto al mondo,

Secondo il presidente dell'Anac Raffaele Cantone emerge "un segnale a doppia faccia" ."Siamo terzultimi in Europa, l'anno scorso eravamo ultimi. Siamo quindi in zona retrocessione ma c'è un recupero della fiducia dei cittadini". "II tasso resta oggettivamente molto elevato”. Corollario : CPI italiano allontana possibile investitori stranieri nel nostro paese considerato troppo rischioso Una cifra compresa fra i 250 e i 270 miliardi di euro, un valore pari al 18% del PIL del nostro Paese sono i numeri dell’evasione fiscale in Italia, che si conferma uno dei cancri della nostra economia. Sulla base dell’ultimo rapporto 2016 dell’Eurispes, l’Italia avrebbe un PIL sommerso pari a 540 miliardi – a cui andrebbero aggiunti almeno ulteriori 200 che non sono stati inclusi in quanto derivanti dall’economia criminale, per un totale di 740 miliardi – sui quali, considerando un livello di tassazione del 50%, l’evasione fiscale vale 270 miliardi. Numeri che fanno il paio con l’ultimo Rapporto sull’evasione fiscale, pubblicato dal ministero dell’Economia e basato su dati Istat, secondo cui il dato oscilla tra i 255 e i 275 miliardi di euro. Nella lotta all’evasione fiscale, un ruolo di primo piano spetta alle Fiamme Gialle. Nel 2015 la Guardia di Finanza ha sottratto agli evasori fiscali la cifra record di 61 miliardi di euro di imponibile: un risultato mai raggiunto in passato dagli uomini delle Fiamme gialle.

E sempre l’anno scorso, tra evasori totali, paratotali, lavoratori in nero e irregolari sono state scoperte oltre 32.000 posizioni irregolari. “Sebbene il risultato ottenuto nel 2015 non abbia precedenti – si legge in una nota – e’ utile ricordare che negli ultimi 15 anni l’attivita’ della Guardia di Finanza contro gli evasori ha consentito di portate a “galla” oltre 506 miliardi di euro e di “scovare” oltre 509.000 evasori”. (5) A fronte di queste cifre impressionanti si cerca comunque di ridurre la spesa sanitaria , in primis con la diminuzione del posti letto .

Secondo Eurostat l’Italia possiede 3,6 letti ogni 1000 abitanti c Francia e Germania nel 2011 segnano rispettivamente una media di 6,37 e 8,22 posti letto per acuti ogni 1000 abitanti. l’italia è agli ultimi posti in Europa ma non basta, si tende a tagliare ancora Se si scorre la letteratura recente in materia di risparmio in sanità si incontrano articoli che trattano invariabilmente della riduzione di spesa e di “efficentamento” del sistema, inteso come aste centralizzate per ridurre i prezzi, indagini sulle malattie del personale per diminuire le assenze in servizio, riduzione della spesa del personale con il blocco del turnover, riduzione dei posti letto e diminuzione dei tempi di degenza dei pazienti, E nella pratica è costate la ricerca di far lavorare di più il personale, ridurre la spesa bloccando le retribuzioni, a volte costringendo medici ed infermieri a sistematici straordinari a volte pagati a volte “coatti” per colmare i buchi di organico, a fronte di una richiesta di salute in crescita costante per numero assoluto di prestazioni e attesa di risultato da parte della popolazione. il tutto facendo leva sullo spirito di servizio di un personale generoso per natura che ha dedicato la sua vita lavorativa ed oltre alla cura dei malati. Le conseguenze di questa reiterata politica, trasversale da destra e sinistra, è stato l’invecchiamento del personale sanitario in servizio - l’età media del medico ospedaliero è di 53 anni con il 40% che ha più di 60 anni.

Non è possibile proseguire sulla strada negativista all’evoluzione del ricambio generazione nel personale sanitario ed insistere sulla necessità assoluta del risparmio di spesa evidenziando come lo stato attuale delle finanze in sanità sia frutto di una precisa scelta politica, dettata da lucidi indirizzi alternativi di allocazione delle risorse. In termini pratici se l’Italia avesse la stessa percentuale della Francia la sua spesa sanitaria pubblica passerebbe come per magia dagli attuali 114 miliardi di euro ad oltre 130 miliardi di euro in Germania 145miliardi di euro . Per curarsi la gente dovrà mettere mano al portafogli, con il risultato che l’eguaglianza davanti alla malattia sarà un ricordo del passato. Accanto a quello pubblico nascerà e si svilupperà sempre di più un sistema sanitario privato in cui l'accesso sarà privilegiato e legato alle capacità economiche, piuttosto che alle necessità cliniche.

Compito della politica è quello di garantire a tutti pari opportunità davanti alla malattia, cure adeguate, e soprattutto cure accessibili. Questa pari opportunità ha costituito, finora, nel nostro Paese, uno elemento di coesione sociale In nome della crisi economica, ai medici viene sempre più spesso chiesto di erogare cure con APPROPRIATEZZA. I medici sono impegnati a farsi carico di questo obiettivo. ma chiedono anche che il concetto di APPROPrATEZZA non sia applicato solo alle loro scelte, ma anche a quelle della politica. Ai nostri governanti a Roma chiediamo uno stop al continuo DEFINANZIAMENTO della sanità, a chi governa la nostra Regione chiediamo LA MASSIMA ATTENZIONE a come destinano le risorse che hanno a disposizione. Finora , una quota rilevante di queste è stata destinata all’edilizia sanitaria. Quella destinata al personale, che è quello che eroga le cure, è stata insufficiente !

In carenza di personale, anche il nostro Sistema Sanitario Regionale non riesce a far fronte alla domanda. Diminuisce la disponibilità e l’accessibilità, e le liste di attesa si allungano. A rendere le cose ancor più difficili, il carico burocratico è in aumento costane che occupa sempre più . tempo lavorativo I medici chiedono che le cose cambino e chiedono di essere ascoltati anche nelle evoluzione della nascente digitalizzazione in sanità,tema di un convegno nazionale della Federazione nel 2017 Siamo consapevoli delle difficoltà. Per questo l’Ordine e la Professione sarà sempre disponibile a collaborare con le Istituzioni, con impegno ed onestà, ma non rinunceremo ad esprimere le nostre idee, anche quando queste possano risultare scomode. L'art. 40 del nostro Codice Penale recita : "non impedire un evento che si ha l'obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo".

Riteniamo nostro dovere compiere ogni sforzo perché sia garantita a tutti la possibilità di curarsi La nostra è una professione che sarà sempre libera da condizionamenti, e non sarà mai vincolata a colori politici o influenze che non siano quelle della scienza e dell’etica. Dobbiamo lasciare alle prossime generazioni un sistema sanitario di eccellenza ed accessibile come quello che abbiamo ereditato. E’ per questo che oggi ringraziamo i colleghi che compiono 50 anni di professione. Li ringraziamo per l’eredità che ci hanno lasciato e per quanto hanno fatto, concorrendo a rendere grande la sanità Veneziana Insieme a loro, in questa sala nuovi medici ed odontoiatri, che prenderanno il loro posto. Una parte di loro, (le stime ci dicono circa il 15%) migrerà all’estero in cerca di quelle soddisfazioni professionali che il nostro sistema non riesce più a garantire.

Ogni anno una percentuale analoga entra in Italia provenendo da Università straniere di Paesi dell'Unione Europea o da Paesi extra unione. Il nostro sistema didattico sforna ogni anno circa 10.000 medici, e prevediamo di utilizzarne solo la metà perché, per loro, il numero di posti accessibili nelle scuole di specializzazione è la metà. A peggiorare questo quadro il numero di studenti Italiani che si iscrive alle facoltà di Medicina e di Odontoiatria di Paesi europei che non hanno il numero programmato, generando un flusso che stravolge la programmazione nazionale. Si aggiungono quelli che entrano a medicina e odontoiatria in sovrannumero non per meriti ma per sentenze ! Per non parlare di situazioni ancor più stridenti come quella della facoltà di medicina e di odontoiatria a Tirana, in Albania, dove gli italiani costituiscono l'80% degli iscritti. In quella sede i corsi di laurea risultano serviti e gestiti da una Università Romana ….. che è poi la stessa che la legge delega a validare la preparazione raggiunta. Abbiamo denunciato questo stato di cose più volte. Continueremo a farlo !

Tra questi giovani qualcuno deciderà di migrare altrove. Non so se chi lo farà sarà il più brillante o i più intraprendente, quello che so è che tra i motivi che lo spingerà a farlo c’è la speranza di trovare fuori del nostro paese una maggior credibilità delle istituzioni, migliori possibilità economiche e di ricerca, possibilità di carriera garantite dal merito e dalle capacità. Con loro migreranno all’estero gli investimenti che abbiamo sostenuto per prepararli e per formarli. L’italia è un paese capace di creare eccellenti professionalità, e deve garantire loro un posto di lavoro dignitoso. Chi resterà dovrà affrontare la sua parte di sofferenza : sono bloccate le retribuzioni, evanescenti gli sviluppi di carriera, bloccati i turn-over , aumentati i carichi di lavoro ed i rischi di conflittualità . Questi alimentati da interessi di altre categorie professionali che sono tutt’altro che deontologici e che generano un contenzioso che non risponde a criteri di equità ma è sostenuto dal tentativo di acquisire una fonte di reddito. Questa conflittualità concorre a ridurre ulteriormente le risorse disponibili dal momento che genera costi indotti dal fatto che davanti al rischio ci sarà sempre chi agisce più per garantirsi piuttosto che per dare cure adeguate e Le Compagnie Assicurative, che agiscono per regole economiche ritengono non più remunerativo il mercato lo abbandonano, mai malati ed i medici restano.

Ed in questo abbandono sono seguite dalle stesse istituzioni sanitarie che adottano strategie auto-assicurative destinate a riversare sul medico i costi del contenzioso e del rischio. Il rischio clinico (che è cosa strettamente connessa ad ogni atto medico) viene valutato nel suo solo aspetto assicurativo, non nella funzione che dovrebbe avere : quella di strumento utile a correggere procedure e comportamenti per garantire cure migliori Ora mi rivolgo ai nostri nuovi medici e odontoiatri. Molti di voi hanno scelto questo mestiere per la voglia di mettersi al servizio degli altri. MI auguro che questa motivazione rimanga tale anche in futuro. Che possiate vedere, sempre, nel paziente una persona che ha bisogno delle vostre cure. Cari colleghi,state per intraprendere una professione antica quanto la storia dell’uomo. Il giuramento di Ippocrate risale al quarto secolo avanti Cristo.

Dai nostri lontani colleghi ci separa la storia ; sono cambiate le conoscenze e gli strumenti di cura ma non è cambiato l’oggetto del nostro lavoro, gli ideali ed i principi cui improntiamo la nostra opera. Non è cambiata la norma che ci vuole abili non solo sul piano scientifico ma anche e soprattutto su quello umano e della comunicazione. Ricordatevi che è questa la chiave per instaurare con chi si affida a noi il rapporto di fiducia che è la base di ogni buona cura. Nel corso della vostra vita professionale abbiate come riferimento chi ci ha preceduti, come questi colleghi che oggi festeggiamo dopo 50 anni di servizio. Oggi, loro, Vi passano il testimone. Raccoglietelo e portatelo avanti con orgoglio. Dopo il giuramento Vi consegneremo, l’attestato di giuramento ed il Codice Deontologico. Leggetelo e fatene tesoro. Fate che diventi la bussola cui affidarvi nelle scelte. Ricordate che il “Viaggio” che iniziate vi darà grandi soddisfazioni, ma vi chiederà inesorabilmente anche tanti sacrifici. Ricordate che nel fare il medico Le responsabilità vengono sempre prima dei privilegi .

Tra queste quella di dovere rendere conto ai tre padroni

Il primo padrone è il paziente: l’oggetto del nostro lavoro è lui, con le sue debolezze e le sue infermità. Rispettatene sempre la dignità, in ogni momento ed in ogni occasione. Anche quando sarete stanchi, scoraggiati o amareggiati. Concedetegli sempre la vostra attenzione e la vostra disponibilità . In questo, prima ancora che nella scienza e nelle capacità tecniche, sta il cuore della nostra professione. Ne riceverete in cambio gratitudine, riconoscenza e stima. E alla fine delle vostra giornata di lavoro questo significherà più di quanto avrete realizzato economicamente.

Il secondo padrone è la scienza. A lei dovrete improntare ogni vostro atto e decisione ; per servirla dovrete continuare a studiare ed essere sempre pronti a modificare convinzioni e comportamenti. Fate sempre riferimento al metodo scientifico. Non fatevi ammaliare dalle suggestioni della notorietà e dei facili guadagni. La scienza vuole servitori umili, leali e perseveranti. Ricordatevi che la scomparsa di terribili malattie che mietevano milioni di vittime è una conquista che dobbiamo alle vaccinazioni. La scomparsa di malattie che sono state per secoli un flagello per l’intera umanità, ha generato nella gente una falsa sicurezza che la porta a sopravvalutare i rischi e a sottovalutare i benefici. Diffidate di chi professa teorie che non hanno nulla di scientifico, e che, nonostante questo, è capace di riempire le sale degli Hotel , i blog ed i social media. Tra queste persone anche colleghi che hanno, purtroppo, dimenticato proprio l’obbedienza a questo secondo padrone. Sappiate che con loro l’Ordine e la Professione saranno inflessibili.

Il terzo padrone sarà il bilancio: perché , se vorremo garantire che tutti abbiano cure, indipendentemente dalle capacità economiche dovremo anche ricordarci di usare le risorse in modo appropriato. In questo impegno etico e deontologico dovremo essere perseveranti tanto quanto in quello scientifico. Sarà buon medico chi saprà servire al meglio questi tre padroni. Infine ricordate che non esiste la malattia, esiste l’uomo malato e che il nostro compito non finisce con le disponibilità terapeutiche ma continua anche quando queste saranno esaurite. Perché la nostra missione non è quella di guarire ma quella di curare. Il compito che sarete chiamati a svolgere sarà pieno di soddisfazioni, ma anche difficile e talora gravoso. Ma non dovrete mai sentire soli. L’Ordine e la Professione saranno sempre al vostro fianco.

Oggi , pronuncerete il GIURAMENTO PROFESSIONALE e con tale atto entrerete a pieno titolo nella nostra comunità medica. Siate orgogliosi di farne parte , comportatevi in modo che i vostri cari , noi stessi ed i colleghi anziani che sono qui presenti, si possa essere fieri di voi e dei vostri valori. Concedetemi, ora, di ringraziare, insieme alle persone che sono presenti in sala, le vostre famiglie. Se siamo qui oggi a far festa è anche grazie ai sacrifici che loro hanno sostenuto.

*****

Giunto alla fine del mio discorso, vi ricordo che tanti anni fa , un Italiano Famoso, GiovanBattista Vico, ha scritto : “Il declino di una società inizia nel momento in cui gli uomini non trovano più dentro di sé la motivazione per legare il proprio destino a quello degli altri “   

Ringrazio tutte le autorità convenute ed in primis il comune di Venezia con l’Assessore Venturini e la Dr.ssa Codato che ci messo a disposizione questo storico teatro, il Patriarcato di Venezia, le ULSS 3 ed ULSS 4 della Regione Veneto, la Direzione del Teatro Goldoni con tutto il suo staff, tutto Il Consiglio, le Commissioni e la Fondazione Ars Medica dell’Ordine di Venezia ed i nostri collaboratori a vario titolo, e naturalmente la Federazione Nazionale ed i Presidenti degli Ordini e delle Commissioni Albo Odontoiatri che ci hanno raggiunto da Belluno, Padova, Rovigo, Verona, Vicenza per questo evento.

Ogni discorso termina con un applauso.

Oggi vi chiedo di destinare il vostro al personale della Protezione Civile, ai nostri Vigili del Fuoco, alle forze di Polizia, a quelle Militari, al personale della Croce Rossa e a tutti i Volontari che ancora oggi e come sempre operano in emergenza nelle zone terremotate e non solo.

Sono sempre loro gli eroi del momento, quelli che fanno onore al nostro Paese anche se adesso non passano più per i telegiornali e le prime pagine, sono gli eroi di tutti giorni, come chi, incredibilmente, crede ancora nell’onestà e nella solidarietà come valori ineludibili per la propria esistenza .

Il Presidente OMCeO Provincia di Venezia

Dott. Giovanni Leoni

Venezia, 21 ottobre 2017.

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