Medici di base verso lo sciopero. Il presidente Leoni: «Battaglia di civiltà»

Non trova sbocchi, almeno per ora, il confronto tra la Regione e i medici di famiglia veneti. Dopo lo sciopero della ricetta delle scorse settimane, mercoledì 8 e giovedì 9 novembre scatterà una forma di protesta ben più radicale: la chiusura degli ambulatori. Per 48 ore quasi 5 milioni di cittadini resteranno senza medico di base.

La conferma è arrivata anche dall'assemblea intersindacale che si è svolta sabato 4 novembre a Padova, assemblea a cui, per la prima volta, non ha partecipato il presidente dell'OMCeO veneziano Giovanni Leoni, impegnato a Roma in altro impegno istituzionale legato all'attività della CIMO, il sindacato degli ospedalieri, di cui Leoni è rappresentante per il Veneto. A chi, però, a Padova c'era Leoni ha voluto inviare un messaggio, diffuso anche via Facebook: «Apprezzo - ha scritto - la vostra unità e il vostro coraggio in questa battaglia. Auspico che ogni decisione che assumerete sia sempre indirizzata alla difesa di un'adeguarta qualità della professione, nel rispetto dei pazienti e della dignità del nostro essere medici».

L'appoggio a questa protesta dei medici di medicina generale è arrivato anche attrvaerso la stampa locale. Dalle colonne de Il Gazzettino di Venezia, Leoni spiega oggi, lunedì 6 novembre: «Condividiamo le posizioni dei medici di famiglia. Ai medici non fa piacere scioperare, ma questa è una battaglia di civiltà per la difesa dei pazienti».

In allegato il pdf dell'articolo e il manifesto dello sciopero diffuso dalla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale del Veneto.

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Segreteria OMCeO Ve
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