Gli auguri del presidente Leoni per un 2021 il più normale possibile

Cari colleghi ed amici, care colleghe e amiche,
in questi giorni termina l’anno 2020, un periodo che ricorderemo nel tempo o che magari cercheremo di dimenticare per la sua gravità, come un brutto sogno.

Un anno caratterizzato da un’importante limitazione della libertà personale, da una crisi economica particolare e senza precedenti perché ha colpito alcune categorie e risparmiato altre, da una serie di lutti e sofferenze universali, di funerali senza addii, della fine dei segni esteriori di amore amicizia e solidarietà che caratterizzano la società degli uomini e, prima di noi, di tutti gli esseri viventi che hanno un grado di evoluzione tale che sentono l’esternazione dei loro sentimenti come un bisogno primordiale. 

Abbiamo tutti avvertito la mancanza di una comune stretta di mano, di un sigillo di un patto, di un riconoscimento reciproco.

È possibile che tutto questo abbia fine nei prossimi mesi.

Sarà probabilmente una guarigione progressiva di tutta la società che noi conosciamo direttamente ma coinvolgerà anche il resto del mondo che non abbiamo mai conosciuto e vivremo in diretta l’ingresso in una nuova realtà perché la Pandemia ha comportato dei mutamenti irreversibili di cui cercheremo di mantenere, spero, solo i lati positivi.

Nel corso del 2020 la comunicazione digitale è divenuta fondamentale per tutti, dagli anziani, protetti ma isolati dagli affetti nelle case di riposo, ai giovani bloccati nel momento della vita in cui nel gruppo degli amici trovano il momento più piacevole del periodo spensierato della loro esistenza, la nascita dell’attrazione fisica e dell’amore.

Gli adulti hanno trovato nelle costanti videoconferenze di lavoro le atmosfere che avevano vissuto solo nei film di fantascienza da adolescenti, il futuro è arrivato ma nessuno, almeno di noi esseri comuni, l’aveva immaginato così.

Ma non siamo ancora guariti.

Negli ospedali continuano ad arrivare malati che non respirano bene e la fame d’aria è il sintomo di una malattia angosciante per chi ne è vittima, ma trasmette anche uno stress profondo in chi deve curare questi pazienti, mentre le altre patologie non aspettano ma avanzano comunque anche se lontane dai riflettori

Dobbiamo curare anche quelle.

Sul territorio i colleghi combattono la loro battaglia quotidiana, a volte isolati nel loro ambulatori o ritrovandosi per un momento insieme in una medicina di gruppo, rispondono in prima persona a pazienti che conoscono a volte da molti anni e devono dimostrarsi sempre adeguati a una realtà che neanche loro, come tutti noi, riescono a comprendere appieno, perché in continua rapida evoluzione.

Sono cambiati i ritmi della società, ma l’ambiente sanitario ha subito un’accelerazione incredibile, in cui tutti gli operatori si sono messi a correre, perché sono sempre gli stessi ma la richiesta di salute è aumentata vertiginosamente.

In questi giorni l’Inail denuncia il superamento della soglia delle 100.000 infezioni (l'articolo su Quotidiano Sanità) ma è un dato parziale come per i decessi in quanto l’istituto non registra i casi di contagio e i decessi dei sanitari non assicurati con Inail quali i medici di medicina generale, gli odontoiatri, i liberi professionisti, i farmacisti, ecc.

Mentre scrivo sono 269 i colleghi deceduti nella lista del sito della Federazione nazionale voluta e curata ogni giorno dal Presidente FNOMCeO Filippo Anelli e, mentre tutti ci auguriamo che questo triste elenco finisca, ricordiamo con orgoglio e infinita tristezza tutti i caduti e siamo vicine alle loro famiglie.

Un saluto particolare e un ringraziamento personale a tutto il Consiglio di OMCeO Venezia che mi ha riconfermato in questo ruolo di rappresentante della categoria e ai membri a vario titolo del nostro Direttivo che ci hanno accompagnato in questi anni che chiudono con il 31 dicembre il loro mandato e che non saranno presenti nel prossimo: Luca Barbacane, Emanuela Blundetto, Alessandra Cecchetto, Alberto Cossato, Ornella Mancin, Malek Mediati, Maurizio Olfi.

Ognuno di loro ha lavorato al meglio possibile per la nostra categoria, dedicando alla nostra istituzione molto del poco tempo libero, tanti week end sottratti alle loro famiglie per una passione innata per una famiglia allargata quale la nostra, per me tante ore passate assieme e tanti ricordi indelebili.

Altri prenderanno il loro posto dal 1 gennaio 2021 ma tutte queste persone sono state per me determinanti per ricoprire il ruolo di presidente, grazie a loro sono stati assolti i doveri istituzionali e si sono concretizzate moltissime iniziative alcune assolutamente originali per un Ordine professionale la cui testimonianza resterà indelebile nei Notiziari dell’Ordine visibili su nostro sito e perfettamente curati dalla nostra giornalista Chiara Semenzato.

Grazie alla Fondazione Ars Medica e a tutte le Commissioni dell’Ordine e ai loro membri esterni che hanno costituito la base della nostra attività scientifica e formativa.

Un profondo ringraziamento al gruppo dell’Esecutivo con Giuliano Nicolin, Maurizio Scassola, Luca Barbacane e Gabriele Crivellenti che mi hanno sempre consigliato e hanno condiviso con il sottoscritto le decisioni più difficili, a tutta la nostra Segreteria a partire dalla Direttrice Carla Carli, a tutti i collaboratori quali il Commercialista Piero Cagnin, i legali Avvocati Stefano Capo e Giorgio Spadaro, il consulente assicurativo Ferdinando Barracano, il videomaker Enrico Arrighi.

A tutti noi, alle nostre famiglie auguro un 2021 il più normale possibile, senza mascherine, ma per il momento tutto resta come adesso, ci sono alcuni passaggi da superare, le vaccinazioni da fare, i pazienti Covid che dovremo ancora curare insieme a tutti gli altri, come al solito.

Ma in fondo è per questo che abbiamo studiato.

Buon Natale e buone feste a tutti, in particolare a chi è di turno in questi giorni, a chi fa dentro Natale e chi Capodanno, in Pronto Soccorso, in Guardia Medica, nelle Terapie Intensive, nei reparti Covid e “normali”, nelle Usca, a chi è smontato da una notte in piedi, a chi è reperibile e controlla continuamente il telefono, a tutti i nostri giovani medici che iniziano il loro lavoro in un contesto assolutamente eccezionale per impegno e difficoltà e sono il futuro della professione.

Finirà anche questo strano periodo, un abbraccio virtuale.

Giovanni Leoni, Presidente OMCeO Venezia e Vicepresidente FNOMCeO

Segreteria OMCeO Ve
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