L’anno che verrà: gli auguri (e il bilancio) del presidente CAO Nicolin

Questo articolo sarà contenuto nel Notiziario OMCeO 2021 di prossima pubblicazione.

Care colleghe e cari colleghi,
come dice una famosa canzone “l’anno vecchio è finito, ormai, ma qualcosa ancora qui non va...”. Sarebbe interessante riportare il testo intero, perché può essere perfettamente adattato ai tempi che stiamo vivendo.

Lasciato un 2020 che è stato particolarmente pesante per tutti noi, sia professionalmente che socialmente, senza voler entrare nelle problematiche economiche, ci siamo trovati a dover fronteggiare una crisi sconosciuta, perché non è stata solamente un’urgenza sanitaria, ma anche socio-politica ed economica. Con delle caratteristiche che mai prima avevamo riscontrato in altre pandemie: una valenza globale sia dal punto di vista geografico sia economico.
Abbiamo sperimentato come abbia colpito noi e vicino a noi, senza risparmiare alcun ceto sociale, alcuna attività a livello planetario.
Quindi ci siamo rimboccati le maniche non appena siamo riusciti a capirci qualcosa e abbiamo ritrovato quello spirito di appartenenza e di condivisione che da tempo latitava all’interno della professione e dei rappresentanti istituzionali e sindacali.

In questo, credo, si debbano ringraziare i colleghi che a vario titolo e incarico si sono prodigati per aiutare e risolvere i problemi, spesso, sconosciuti prima, per continuare l’attività e il nostro contributo verso la popolazione. Io stesso mi sono ritrovato a tenere delle improvvisate conferenze sul come e cosa fare, a fare il compratore e il distributore, il consigliere e il consolatore, il critico politico e il rappresentante istituzionale a tutto campo. L’aspetto più valido di questo è che non sono mai stato solo, ma sono sempre stato aiutato da colleghi che si sono offerti di inventarsi di fronte a tutto questo casino.

Purtroppo non appena pensavamo nel 2021 di esserci rimessi in “linea di galleggiamento” si è ripiombati in quella che alcuni credevano fosse una ritrovata unità e normalità. Ed ecco che le elezioni ordinistiche, locali e nazionali, hanno offerto uno squarcio impietoso su tutto ciò che era stato nascosto dallo stato d’emergenza. Perché dopo il voto il nulla!!!

Un’apparente alleanza trasversale a livello nazionale su tutti i temi urgenti della professione con l’ostentazione di un fronte comune. Invece, a quasi un anno di distanza, la triste constatazione che a livello nazionale ci sia stato sì un accordo comune e condiviso, ma solo sugli incarichi, le commissioni, ecc. ecc.
Vi sarete, infatti, accorti come la nostra professione sia di nuovo sotto assedio: ancora incombenze burocratiche, aggiunta di nuove norme / leggi / regolamenti con il solo risultato dell’aumento dei costi di gestione. Nuovi profili professionali, venduti come ausilio alla professione, che invece entreranno nella nostra attività; un obbligo ECM “agevolato” che non ha di fatto risolto la sua intrinseca problematicità, ma che avrà risvolti legali, sulle assicurazioni e possibili sanzioni amministrative.
Ora anche il compito di sospendere i colleghi che non si vaccinano. Senza entrare nel merito, lo Stato ancora una volta “tira il sasso e nasconde il braccio”…

Allora cosa fare? Io credo di poter dire, da quello che sento e vedo accadere anche in altre province italiane, che Venezia gode di un gruppo di colleghi che veramente si sono calati nella parte di rappresentanti la professione e, uniti, cercano di fare e fanno ben più di quello che sarebbe loro richiesto. E vi assicuro, cosa altrove assai rara, con una comunione di intenti e azione a tutti i livelli: dal Consiglio dell’Ordine, alla CAO e al sindacato.
Basti pensare a come abbiamo affrontato i problemi legati all’emergenza l’anno scorso, alle novità in campo autorizzativo, al problema della formazione delle nostre assistenti, al doverci dotare di un medico competente, alla disponibilità verso il problema vaccinale.

Mi sento quindi, a fine anno, di dover ringraziare tutto il Consiglio e in particolare il nostro presidente, la Commissione Albo Odontoiatri, i giovani medici, la segreteria e i colleghi di Andi. Permettetemi, quindi, di porvi a nome di tutti noi un augurio di maggior serenità e salute, che, parafrasando il testo della canzone di cui dicevo prima, si traduce così: “…la televisione ha detto che il nuovo anno porterà una trasformazione. L’anno che sta arrivando tra un anno passerà e io mi sto preparando, è questa la novità”.

Giuliano Nicolin, Presidente Commissione Albo Odontoiatri OMCeO Venezia

Segreteria OMCeO Ve
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