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Data di inserimento: Sabato, 17/08/19 - Amministratore
CARENZA MEDICI_1 IL VENETO DELIBERA DI ASSUMERE 500 GIOVANI LAUREATI NON SPECIALIZZATI E DI FORMARLI - 14/8/2019 Comunicato Stampa della Regione Veneto.
COMUNICATO STAMPA CARENZA MEDICI. IL VENETO DELIBERA DI ASSUMERE 500 GIOVANI LAUREATI NON SPECIALIZZATI E DI FORMARLI. COSTO 25 MILIONI L’ANNO. ZAIA, “ARRENDERSI NON E’ NEL NOSTRO DNA. ANCORA UNA VOLTA APRIPISTA NAZIONALI. LANZARIN, “E’ PREVISTO NEL PSSR 2019-2023 CHE E’ LEGGE. CI ABBIAMO LAVORATO MESI”
AVN) Venezia, 14 agosto 2019 La Regione Veneto ha deciso di giocare una carta “pesante” nella difficile partita del reperimento dei medici necessari al miglior funzionamento dei suoi ospedali, a fronte di una carenza ormai tanto storica, quanto preoccupante. Con due delibere approvate oggi dalla Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, è stato infatti dato il via libera all’assunzione con contratti autonomi di 500 giovani medici, laureati e abilitati, ma non ancora in possesso della specializzazione, che frequenteranno un corso di formazione pratico e teorico, al termine del quale, con il tutoraggio di colleghi strutturati, 320 verranno introdotti al lavoro nell’area del Pronto Soccorso e 180 in quella della Medicina Internistica (Medicina Generale e Geriatria).
L’operazione avrà un costo annuo di circa 25 milioni, la quasi totalità legati agli stipendi dei nuovi assunti. “Arrendersi non è nel nostro dna – dice il Presidente Luca Zaia – e per questo abbiamo tradotto in azioni concrete quanto già avevamo previsto nel Piano Socio Sanitario 2019-2023. Si tratta di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza, che sono un obbligo costituzionale al quale non intendiamo sottrarci.
Lo facciamo a modo nostro, cioè garantendo la qualità dei professionisti e la sicurezza dei pazienti con un percorso formativo sia teorico che pratico, al termine del quale, grazie anche al tutoraggio dei colleghi più esperti, avremo medici sì giovani, ma già ben formati e sicuramente bravi. Stiamo agendo in un quadro di programmazione nazionale sbagliata, che è la causa di questa situazione, con meno borse di specializzazione rispetto al numero annuo di laureati e con un cammino di studi molto più lungo di quelli negli altri Stati europei.
Ci saranno gli immancabili esperti che storceranno il naso – ha detto anche Zaia – e se ci saranno ricorsi resisteremo in ogni sede.
Se ci sono alternative concrete a quanto fatto dalla Regione, non le ho ancora viste. E comunque l’unica alternativa che non prenderemo mai in considerazione è di tagliare o chiudere i reparti”.
In allegato le delibere ed il comunicato stampa.
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