Medico Inps aggredito a Chioggia, Leoni: «Violenza inaccettabile, ora si applichi a pieno la legge»

«La violenza è sempre inaccettabile: ora chiediamo la piena applicazione della legge contro chi colpisce il personale sanitario. A nome di tutto l’Ordine veneziano esprimo solidarietà e vicinanza al collega, medico dell’Inps, aggredito ieri a Chioggia mentre stava semplicemente facendo il proprio lavoro». Con grande amarezza il presidente dell’OMCeO lagunare e vice nazionale Giovanni Leoni commenta l’ennesima violenza ai danni di un medico, riportata nell’edizione di oggi del Gazzettino di Venezia (pdf in allegato).
Il professionista, in forze all’istituto previdenziale, sarebbe stato aggredito e minacciato più volte durante una visita fiscale a un uomo in malattia. A peggiorare la situazione lo sfondo razzista degli insulti rivolti al medico perché di colore. Distrutto dall’aggressore anche il tablet che serve a registrare le visite di controllo.

«Durante la pandemia – prosegue il presidente Leoni – ci hanno chiamati eroi. Purtroppo è durata poco: ora i medici sono tornati a essere il bersaglio della frustrazione e dell’insoddisfazione dei pazienti». Gli episodi di violenza ai danni dei camici bianchi sono tornati, infatti, all’ordine del giorno: solo per citare gli ultimi, a marzo a Crotone una coppia ha cercato di strangolare una dottoressa di guardia medica e il vigilante che era con lei, mentre a maggio a Battipaglia, nel salernitano, due colleghe, di turno anche loro in guardia medica, sono state aggredite da un uomo che pretendeva un certificato di malattia rifiutando di farsi visitare.

«Come FNOMCeO – prosegue il dottor Leoni – su indirizzo del presidente Anelli, fin dall’inizio del nostro mandato abbiamo lavorato con impegno su questo fronte tanto da arrivare alla storica approvazione all’unanimità nell’estate scorsa della legge 113/2020, entrata in vigore il 23 settembre. Un provvedimento che inasprisce le pene per chi aggredisce medici e infermieri e introduce la procedibilità d’ufficio in caso di violenza contro il personale sanitario. Ora bisogna dare piena applicazione a questa legge e al Testo Unico sulla Sicurezza dei luoghi di lavoro: è urgente e necessario convocare in tempi stretti l’Osservatorio permanente per la sicurezza e la prevenzione e completare un monitoraggio dei rischi sul territorio».

Come ben spiegato, però, nell’ultimo dei tanti convegni dedicati a questo tema, organizzato dall’OMCeO veneziano alla fine dell’ottobre 2020 (leggi qui), ciò che serve è anche la prevenzione e un cambio di passo culturale. «La nostra professione – aveva spiegato in quell’occasione proprio il presidente Anelli – non è più compresa nel suo ruolo essenziale all’interno della società. Si è persa la visione del medico nella società, della sua missione. Un ruolo tornato poi alla ribalta durante la pandemia, con i medici eroi, ora di nuovo, invece, capri espiatori delle criticità del sistema». Medici che, come hanno spiegato spesso, fanno volentieri a meno degli applausi: chiedono solo rispetto e la possibilità di fare il loro lavoro, cioè curare i pazienti, in tutta serenità.

Chiara Semenzato, giornalista OMCeO Provincia di Venezia

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