Dalla Rete

La Commissione europea, lo scorso 30 maggio, aveva inviato un ultimatum all’Italia per far rispettare l’orario massimo di lavoro settimanale e il diritto di riposo per il personale sanitario. A fine giugno Lorenzin aveva avviato un confronto con il ministero del Lavoro. Oggi scade il termine, ma non si è ancora fatto nulla.

Quattro ore di sciopero nazionale per la giornata del 22 luglio. A confermarlo ufficialmente un comunicato congiunto delle Organizzazioni sindacali rappresentative dell'area della dirigenza medica, veterinaria, sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa. Le motivazioni sono quelle note e più volte ribadite nell'ultimo periodo: inadeguatezza della legge in materia di responsabilità professionale, blocco dei contratti e dei negoziati a riguardo, congelamento della retribuzione prorogato a tutto il 2014, mancata stabilizzazione dei precari soprattutto nei settori legati all'emergenza e alla prevenzione, carenza di un sistema emergenza e urgenza sicuro, mancata definizione dei livelli essenziali organizzativi e, infine, mancata riforma del sistema  di formazione medica.

La sentenza della Cassazione che stabilisce che non ha più rilevanza penale la condotta medica connotata da colpa lieve, che si collochi "all'interno dell'area segnata da linee guida o da virtuose pratiche mediche", «aggiunge chiarezza ai fini dell'interpretazione demandata ai giudici». Questo il commento del presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) Amedeo Bianco.